CACCIUCCO PRIDE 2021
Dal 17 al 19 settembre a Livorno
Al Mercato Centrale, nei ristoranti, in battello, la festa della zuppa di pesce livornese 5 C
E’tutto pronto per il Cacciucco Pride 2021, la manifestazione gastronomico-turistica nata per valorizzare il piatto tipico della città, ovvero la caratteristica zuppa di pesce con cinque “C” nel nome (per distinguerla dalle imitazioni).
La festa del cacciucco si svolgerà questo week-end, 17-18-19 settembre, a Livorno, e vede, da un lato il coinvolgimento dei ristoranti cittadini (dove si potranno prenotare cene con il cacciucco al centro), e dall’altro un mix di appuntamenti concentrati al Mercato Centrale “Delle Vettovaglie”, che andranno da show-cooking e degustazioni, a laboratori per bambini, incontri con gli autori, spettacoli. Non mancheranno i giri in battello lungo i fossi, i canali navigabili medicei di Livorno. Ad organizzare il Cacciucco Pride, giunto alla sua sesta edizione, è il Comune di Livorno con il Lem-Livorno Euro Mediterranea, insieme alla Cooperativa Itinera.
Si precisa che, secondo le regole di prevenzione del Covid-19, dato l’obbligo, di contingentare le presenze all’interno del Mercato Centrale, è necessario prenotare per partecipare agli eventi. Per info e prenotazioni degli eventi: Banco Cultura a Peso, da giovedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00, cel.366-6170878.
E’ obbligatorio il Green Pass.
Il programma dettagliato aggiornato degli appuntamenti si può trovare sul sito ufficiale della manifestazione: https://www.
Per mangiare il cacciucco al ristorante è consigliabile/necessaria la prenotazione, qui l’elenco completo dei locali che hanno aderito con i recapiti e gli indirizzi: https://www.
Gli ingredienti
- Tipologie di pescato e origine: per armonizzare il gusto nessuna tipologia di pescato deve sovrastare le altre, pertanto nessuna può superare in peso netto il 50% del totale e nessuna tipologia obbligatoria può essere inferiore al 10%. Non sono ammesse tipologie pregiate che snaturerebbero l’identità del Cacciucco. Il pescato deve essere tassativamente prodotto da imprese che esercitano l’attività con imbarcazioni iscritte e che operano nei compartimenti marittimi della Toscana. (L’unica eccezione riguarda il palombo che può essere di origine mediterranea).
- Pesci di scoglio: scorfano, cappone, gallinelle, pesce prete, rana pescatrice, tracine, boccaccia, ghiozzi, ecc.. La quantità può variare da un minimo di un terzo del peso totale del pescato ad un massimo, che deve essere inferiore alla metà (puliti). Sono obbligatorie più tipologie diverse di pesce.
- Pesci a trance: palombo o nocciolo, grongo, murena…La quantità massima non deve superare un quinto (20%).
- Molluschi cefalopodi: polpi di scoglio, seppie, moscardini, totani. La quantità può variare da un minimo di un quarto (25%) del peso totale del pescato ad un massimo di un terzo (33%) se una sola tipologia, meno della metà se più tipologie (puliti).
- Molluschi lamellibranchi bivalvi: mitilo o cozza. Come massimo 10%.
- Crostacei: cicale di mare, gamberi. Come massimo 10%.
- Olio extravergine d’oliva: origine Toscana, IGP o DOP.
- Pane raffermo a lievitazione naturale, abbrustolito e agliato. Origine: Toscana. Panifici aderenti al Consorzio del pane toscano o panifici con evidenza di produzione con farine di grano toscano e con lievitazione naturale.
- Aglio per agliare il pane. Origine: Italia.
- Pomodori freschi o pelati o passata. Origine: Toscana e territori contigui.
- Concentrato di pomodoro. Origine: Toscana e territori contigui.
- Vino Rosso. Origine: Toscana IGT o DOC o di produttore del territorio con evidenza dell’origine locale.
- Aceto: facoltativo.
- Condimenti e odori vari: cipolla rossa o bianca, aglio, salvia, sedano, carota, peperoncino, sale (salgemma di Volterra o sale marino nazionale), pepe (facoltativo), prezzemolo (facoltativo). Origine: Italia.
Modalità di preparazione
Ogni cuoco, professionale o casalingo che sia, adotta proprie procedure per la preparazione e cottura del Cacciucco 5 C, che ovviamente ritiene siano quelle “vere” della tradizione livornese. È quasi impossibile descrivere tutte le diverse varianti di preparazione e cottura (alcune delle quali custodite come un segreto di famiglia), attraverso le quali chi cucina esprime le specificità della propria arte culinaria, nel rispetto degli ingredienti previsti dal disciplinare di certificazione.
A titolo esemplificativo si riporta una delle modalità di preparazione tra le più seguite.
- Pulite e desquamate i pesci eliminando le branchie e le viscere.
- In una casseruola preparate il brodo di pesce aggiungendo ad un litro d’acqua sedano, carota, cipolla, i pesci da minestra (quelli di piccola taglia, scorfano, tracina, boccaccia, ghiozzi, etc) e sale q.b.. Portate il tutto a ebollizione, schiumate se necessario, e cuocete il tutto per almeno quaranta minuti. Passate i pesci da minestra con un passaverdura e tenete in caldo.
- In un’altra pentola preparate un leggero soffritto di olio extravergine toscano con il trito di aglio, salvia, sedano, carota, cipolla e peperoncino;
- Aggiungete, dopo averli puliti e tagliati a pezzetti i polpi e/o i moscardini e dopo qualche minuto le seppie; sfumate con il vino rosso toscano, aggiungete il concentrato, la salvia e qualche mestolo di brodo di pesce.
- Quando i polpi e le seppie iniziano ad ammorbidirsi aggiungete, i pesci da cacciucco (quelli di taglia più grande) interi, le trance, le cicale e in ultimo le cozze. Durante la cottura a fuoco basso aggiungete brodo di pesce ogni qualvolta è necessario.
- Quando le cozze si aprono il cacciucco è pronto per essere servito.
- Impiattare in fondine, possibilmente di terracotta ad elevata tenuta termica, con le fette di pane (a lievitazione naturale tostato e agliato in precedenza) sistemate sul fondo del piatto oppure a corona sul bordo del piatto. Sistemate per prima una base di polpi (e/o moscardini) e seppie; successivamente mettete sopra i pesci interi, le trance, le cicale e le cozze. In ultimo versate un po’ di brodo, aggiungete un filo d’olio extravergine toscano a crudo e servite caldissimo.
Il Ponce dopo il Cacciucco
Non c’è niente di meglio, dopo una bella porzione di Cacciucco, di un bel Ponce alla Livornese, la bevanda calda a base di caffè e “rumme” tanto cara al popolo labronico la cui storia si intreccia con le tradizioni marinare della città.
“Era una mattina del 1614 quando nel porto di Livorno, che già rappresentava, su volontà dei Medici, la porta e l’emporio sul mare del Granducato di Toscana, approdò una feluca saracena con a bordo alcune balle di caffè e barilotti di rhum.
Questi chicchi profumati e misteriosi suscitarono subito l’interesse di alcuni osti che nelle loro taverne provarono a utilizzarli, aggiungendo del rhum caldo, per preparare una bevanda forte e ricostituente per i marinai infreddoliti che a causa del brutto tempo non potevano uscire per mare”.
E quale grande invenzione! Era nato così il Ponce, ovvero una miscela veramente esplosiva (citando Aldo Santini“mistura da corsari”), in grado di confortare gli animi e aiutare nei momenti difficili, talmente unica che ancora oggi è presente a pieno titolo nelle abitudini di ogni famiglia livornese sigillando con grande soddisfazione una bella mangiata.
Ma Livorno non è soltanto la città dove è nato il Ponce; qui nell’Ottocento sono nati i primi caffè frequentati da gente di ogni ceto e cultura ed anche da donne, un particolare importante, che offre un’idea della mentalità del tempo e sottolinea ancora una volta le origini cosmopolite e libertarie di Livorno.
Così ancor prima che a Venezia questi locali da sempre sono stati un luogo dove cittadini e visitatori possono incontrarsi per discutere di tutto e per cui vale la pena entrare in uno dei tanti bar della città, come lo storico e pittoresco Bar Civili (via del Vigna non lontano dalla Stazione Ferroviaria) per scoprire un po’ della “livornesità”.