I PIATTI CHE HANNO FATTO L’ITALIA

E DEL LIBRO CHE CE LI RACCONTA

Sarà che noi quando  visitiamo un posto nuovo, soprattutto nel Belpaese, tra le ricerche che ci impegnano per scoprire angoli paesaggistici incantati, oppure monumenti, noi, dicevamo, aggiungiamo sempre anche la parte gastronomica. Anche perchè l’Italia è varia dal punto di vista dei piatti presentati. Da nord a sud è tutto un dispiegarsi di specialità locali, di piatti più o meno famosi!

Il fatto stesso che il nostro Paese sia ricco di piante autoctone la dice lunga anche sulle varietà gastronomiche che arrivano sulle tavole degli italiani, ma possiamo aggiungervi l’attrattiva che ha la cucina italiana: da nord a sud, piatti che spesso derivano da tradizioni secolari o frutto di questi ultimi anni con viaggi che hanno appunto scoperto anche il lato gastronomico di un Paese che al cibo dedica tempo e denaro.

L’amico Bruno di Ciaccio ha pubblicato da poco, per i tipi di Cuzzolin, la casa editrice di Napoli, questo “I piatti che hanno fatto l’Italia”, una raccolta del meglio passato sulle tavole degli italiani. Diviso per tipologia dei piatti, la prima raccolta è quella “Primi, minestre e zuppe”, una prima parte con le ricette illustrate da foto, la seconda con più ricette perchè non illustrate da fotografie; la seconda raccolta parla di “secondi e contorni” e si termina con la terza dedicata a “I dolci della tradizione”.-

Molti i piatti pressoché sconosciuti perchè tipici di zone limitate e con economie agricole povere, in realtà ogni piatto è una ricchezza del territorio cucinata dalle donne italiane per la famiglia.  Soffermandosi su molti piatti ci si rende conto che alcuni ingredienti, anche quelli principale, li si trova sulle tavole degli italiani che vivevano, e vivono, da nord a sud e da ovest ad est di questo nostro Paese. Che dire per esempio dello stoccafisso presente a Venezia ma anche in Calabria, ma questo vale anche per altri ingredienti. Nel trascorrere della storia certi piatto si sono imposti, altri sono spariti dalle tavole degli italiani. Le immigrazioni interne hanno poi fatto conoscere certi piatti che erano caratteristici di zone ben precise del Paese e poi sono diventati patrimonio comune di vaste zone dell’Italia.

È divertente scoprire tutti i piatti descritti, quelli anche illustrati dalla fotografia, in un susseguirsi di novità o di ricordi vissuti in famiglia e nei viaggi in giro per il Belpaese! La pasta declinata in forme e presentazioni che possono essere simili, ma pure totalmente patrimonio di zone limitate del nostro Paese, quest’Italia che unita almeno amministrativamente, ha nei piatti presentati tavola una tradizione e le similitudini che un Paese fortunato per clima e varietà di prodotti autoctoni può vantare nei confronti degli altri territori anche limitrofi!

I piatti che hanno fatto l’Italia sono belli anche nelle presentazioni, perchè la nostra cucina spesso è una tavolozza di bellissimi colori, un susseguirsi di profumi e sapori dono del clima che ci è stato donato, della fortuna delle molteplici varietà vegetali e animali di cui è ricco il territorio. Forse per questo che la cucina descritta dall’autore è un susseguirsi di piacevoli scoperte, di molte tradizioni presenti nelle nostre case, di ricordi di piatti stupendi da noi stessi scoperti magari durante la “villeggiatura” estiva, o nelle trasferte per studio o lavoro.

Non tutte le ricette sono chiaramente riconducibili ad un territorio, ma visto che sono quelle che “hanno fatto l’Italia”, la loro origine o territori di riferimento non cambia in realtà la loro destinazione d’uso!

Dicevamo delle fotografie che numerose accompagnano la lettura di questo elegante compendio della tradizione culinaria del Paese, sono fotografie che rendono anche più comprensiva la presentazione dei piatti e che ci ricordano subito di quelli già presenti sulle tavole delle nostre case. Ci ricordano madri e nonne che spesso hanno dedicato molto del loro tempo per portare in tavola piatti con profumi e sapori ormai spesso dimenticati, ma che hanno segnato per esempio le tavolate che radunavano famiglie per eventi che le pietanze rendevano sempre una piacevole festa!

Quindi finiamo di scorrere questo libro leggendo le ricette e ammirando anche le foto che le illustrano, facendo poi tesoro di quanto abbiamo appreso e prenderci il tempo per cercare i prodotti necessari per produrre certi piatti, imbastire la pietanza cercando di riproporre gli stessi sapori che magari abbiamo gustato tanti, forse troppi, anni fa! E che i piatti portati in tavola siano forieri di gioia e risveglino i momenti gioiosi vissuti attorno alla tavola nei giorni di festa e anche abitualmente con la famiglia che si ritrovava sempre in cucina per consumare il pasto e per vivere insieme questo momento!

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